martedì 28 agosto 2007

No alcol


Io sono astemio, Elena è astemia e, se possibile, anche i miei figli lo rimarranno. L'alcol etilico è una droga, principalmente perché provoca dipendenza, ed è un veleno, considerate le conseguenze spesso devastanti che produce nel corpo di chi lo assume.

Purtroppo è usuale accettare l'assunzione delle bevande alcoliche come normale abitudine di una persona. Esiste anche in Italia un vizio del bere, vigliaccamente spacciato come "cultura del bere", difeso anche da autorevoli persone che spesso hanno degli interessi pecuniari nell'alcol.

Non faccio moralismi, ognuno si comporti come creda nella vita, ma il bere alcol (vino, birra, ...) provoca danni. E, almeno in Italia, l'alcol provoca pure parecchi danni anche a chi non ne beve.

Mi piacerebbe un giorno vedere una Italia senza alcol e senza partite di calcio.

mercoledì 22 agosto 2007

«Yes Kid»


Di questi giorni è la notizia di un libro che descriverebbe le ragioni per non avere figli (per approfondimenti si può vedere qui). Tanta pubblicità gratuita per un'autrice psicanalista a sua volta madre.

Le 20 ragioni reperibili dal collegamento, così come sono, mi sembrano esternate da una madre che si è arresa di fronte all'evidenza di non essere stata capace di ritagliarsi degli spazi per sé stessa.

  1. Il parto è una tortura. Non è un concetto valido per tutte le mamme e per tutti i parti, dipende da molti fattori come la soglia del dolore, la conformazione del corpo, il coinvolgimento di persone amiche durante il travaglio, ...
  2. Diventerete dispensatrici ambulanti di cibo. Gabriele mangia al tavolo con tutti noi, e così succede per molti altri bambini e in tutti gli asili del mondo. Ho spesso dato la mia videocamera alle educatrici dell'asilo nido di Gabriele, dicendo di fare qualche ripresa e dando poi loro il DVD creato: è interessante vedere il proprio figlio in un ambiente senza i propri genitori, a volte sembra di non riconoscerlo!
  3. Lotterete per continuare a divertirvi. Una lotta? E poi che cosa significa "divertirsi"? Uscire spesso con gli amici o le amiche? Io sicuramente ho cambiato le mie priorità: quando non lavoro voglio stare in famiglia. Per me il cambiamento di priorità è stato naturale, da un giorno all'altro quello che prima mi sembrava importante adesso non lo è più, e altre cose che prima ignoravo o sminuivo sono diventate essenziali. Organizzandomi con Elena, riusciamo anche a ritagliarci il tempo per noi stessi.
  4. Perderete i contatti con gli amici. Dipende dalle abitudini dei cosiddetti amici. Io ed Elena sicuramente non ci vediamo molto con i vecchi amici, ma ne abbiamo altri con cui condividiamo dei momenti di spensieratezza.
  5. Dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a comunicare con i vostri figli. Io con Gabriele e Riccardo parlo normalmente, come penso facciano (quasi) tutte le mamme e i papà.
  6. I figli uccideranno il vostro desiderio. Non fornisco particolari se non sotto tortura, ma posso smentire tranquillamente questa frase.
  7. I figli suonano la campana a morto della vostra vita di coppia. Frasona ad effetto a cui rispondo con la frasona «Non si può avere tutto dalla vita». Basta organizzarsi un po' e condividere gli stessi obiettivi con il partner, ma si può ritagliare sia spazio per sé stessi che spazio per la coppia.
  8. Fare figli è da conformisti. È una sua opinione, non esiste una definizione di conformista.
  9. I figli costano. A parte che si sa fin dall'inizio che ci sarà un maggiore esborso, ma i figli sono una opportunità, non un peso.
  10. Verrete ingannati pensando che non esista niente come un figlio perfetto. Personalmente non l'ho capita. Forse è stata tradotta poco bene in italiano.
  11. Sarete inevitabilmente delusi dai vostri figli. Dipende dalle aspettative che uno ha dai propri figli (come dalla propria vita per sé stessi), ma anche dal motivo della delusione. Possibile che una sconfitta debba essere motivo di delusione? Lo sport non insegna nulla?
  12. Tutti si aspetteranno che voi siate una madre prima che una professionista e una donna. A parte che io non sono "tutti", e a parte che non ci troverei comunque nulla di male se la frase fosse vera, penso che ognuno debba fare la propria parte a seconda del contesto in cui si ritrova, senza pensare che cosa si aspettano gli altri: sul lavoro si è professioniste, nella vita si è un po' tutto, Pirandello insegna.
  13. Le famiglie sono un incubo. Penso che la scrittrice non si trovi bene nella sua famiglia. Mi spiace tanto per lei.
  14. I figli mettono fine ai vostri sogni dell’infanzia. Con una famiglia, i due partners certo non possono aspettarsi di avere tutto il tempo della giornata a loro disposizione per perseguire i propri sogni, e gli obiettivi personali devono essere ritarati. C'è anche chi (sia mamma che papà) non lo fa, e delega la famiglia ad altri, però alla fine non deve lamentarsi di quello che ottiene.
  15. Non smetterete di desiderare la completa felicità per la vostra prole. Che cosa c'è di male?
  16. Stare a casa a badare ai figli è incredibilmente noioso. Mi riallaccio al punto 13, ed in generale alle proprie capacità organizzative.
  17. Dovrete scegliere fra maternità e carriera. In Italia è spesso vero (e non sempre), ma non mi sembra un buon motivo per non avere figli.
  18. Quando arriva un figlio, di solito scompare il padre. Ecco, "di solito". Forse è capitato a lei.
  19. Ci sono già troppi bambini sul pianeta. Incommentabile.
  20. I figli sono pericolosi: vi portano in tribunale senza pensarci un secondo. Io ho visto qualche esempio concreto di questa frase. Non ho una soluzione a questo problema, ma se da una parte non mi sembra un buon motivo per non mettere al mondo dei bimbi, penso che occorra gestire l'aspetto di distribuzione delle risorse ai figli (attenzione, coccole, giochi, tempo, vestiti, denaro) in maniera equa.
Penso che la vera sfida di chi mette al mondo nuovi esseri umani, oggigiorno, sia sul futuro che consegneremo loro, un futuro che purtroppo appare nero e cupo, diritti verso una catastrofe che molti annunciano, ma che i media non prendono mai in considerazione.

P.S. Mi piacerebbe anche sentire l'opinione di Gianluca sul suo interessantissimo blog.

mercoledì 15 agosto 2007

Motonave


Per la prima volta i bambini sono stati in motonave. La "Bella Rimini" ci è passata a prendere questa mattina per portarci al Delfinario di Rimini, dove abbiamo potuto ammirare lo spettacolo dei delfini.

Gabriele non stava in sé per la gioia di questo strappo in nave per lui tanto atteso, e rimandato per maltempo. Per Elena e me è stata una delle poche uscite con solo lo stretto indispensabile per entrambi i bambini, ci siamo un po' presi le misure (come si dice) nel caso volessimo fare delle escursioni più impegnative.

L'unica delusione è stata lo spettacolo mancante dei salti dei delfini. Infatti lo scorso 28 luglio è nato Lapo, un cucciolo di delfino, da mamma Alfa e papà Speedy (quanti papà si ritroveranno in questo nome?), e per salvaguardare la sua incolumità si è voluto evitare i numeri dei fratelli maggiori potenzialmente pericolosi per la sua salute.

A saperlo prima, sarei forse andato al delfinario di Riccione. Tuttavia è stata comunque una soddisfazione vedere la gioia e l'eccitazione negli occhi di Gabriele. Tornato a casa, ha voluto gridare proprio a tutti che lui era stato in motonave, soprattutto alla bisnonna.

Mi rimane un dubbio: l'ha raccontato ad alta voce alla bisnonna perché era eccitato, oppure perché sa che la bisnonna è un po' sorda?

lunedì 13 agosto 2007

Notti in Romagna


Io non so se la Romagna sia il regno del liscio, sicuramente ci sono tante balere a cielo aperto, e le sere d'estate si riempiono di note. Questa sera è calda ma non troppo, soffia un dolce vento fresco che dice che ormai la metà dell'estate è trascorsa, e le note dell'orchestrina allieta i ballerini, soprattutto pensionati.

Qui vicino infatti c'è un "centro anziani", e le virgolette sono d'obbligo visto che gli attempati partecipanti arrivano alla chetichella da ogni parte del circondario e si sottopongono ad una maratona di tre ore e mezza di ballo, dalle 20:30 alle 24. Sicuramente non balleranno sempre, comunque è un bell'impegno.

Ormai conosco le canzoni quasi a memoria, costretto a subire anch'io rumbe, valzer, polke e varie cover anni '50 e '60. Addirittura canticchio "chitarra vagabonda", la preferita di mio zio, e quando succede vedo Elena preoccupata perché non conosceva questi miei lati oscuri (e quanti ne deve ancora scoprire ...).

Anche la mia nonna si mette a sedere sulla veranda ad ascoltare le note che le ricordano quando, in gioventù, attendeva che il suo futuro marito, dopo la "veglia", se ne tornasse a casa per poter correre alla vicina balera a divertirsi. Mio nonno non l'ha mai saputo, ma penso che adesso sarebbe contento.

giovedì 9 agosto 2007

Piove


Oggi piove.

Finalmente ricongiunto con la famiglia, ho trascorso qualche giorno con il bel tempo. Ma oggi le nuvole hanno deciso che questa terra riarsa poteva avere un po' di acqua per lenire la sete.

Io ed Elena abbiamo dovuto fare i salti mortali per stare dietro ad un Gabriele pieno di energia. Riccardo ha fatto progressi, comincia piano piano a strisciare. Spero presto cominci a gattonare.

Sentiamo la mancanza di qualcuno che ci semini le pentole in giro per la casa.

domenica 5 agosto 2007

Every now and then

In questi ultimi giorni lavorativi sono solo a casa. Elena con i bimbi ha già raggiunto il mare. Per i bimbi è ricominciato un grande divertimento, per Elena sarà una doppia fatica stare dietro ad entrambi (anche se c'è la nonna).

In questi momenti penso a quanto siano essenziali tutti loro nella mia vita. Soprattutto lei. Mi mancano. Mi manca.

Ho riascoltato con lo stereo un CD di Garth Brooks, "The Chase", e una delle sue canzoni più belle recita: «Yes I do think about you every now and then.»

È proprio vero.

giovedì 2 agosto 2007

Morire per un po'

Gabriele è molto affezionato ai suoi nonni. In particolare, è molto attaccato al suo nonno materno. Anche adesso che non c'è più, da poco più di un anno, affiora spesso dalle sue parole il desiderio di rivederlo e riabbracciarlo.

Il nonno è lassù in cielo. Oggi Gabriele ha detto, improvvisamente, mentre camminava: «Mamma, voglio morire.». «Perché?» ha chiesto Elena. «Voglio morire per un po' perché voglio dare un bacio al nonno».