mercoledì 23 dicembre 2009

Treni? peggio del peggio

Ma che succede 'stamane il Lombardia? Non c'è un treno che circola che porti da e verso Milano (eccezione per la linea che va a Novara). Le ferrovie, quelle che vanno con qualsiasi condizione di tempo, dove sono? Dov'è Moretti? E' solo scesa un po' di neve, com'è possibile che il trasporto su rotaia abbia tutti questi problemi? Possibile che non paghi mai nessuno tranne noi poveri pendolari?

giovedì 10 dicembre 2009

Come gli alberi

Certe volte penso a come sarà il futuro, a come vivremo un giorno. Dando per scontato che dovremo vivere in modo eco-sostenibile, questo forse significa che ci dovremo adeguare ai ritmi della natura? Guardiamo gli alberi, per esempio.

La natura d'inverno rallenta i ritmi, si riposa, conserva le energie per la primavera successiva. D'estate è un tripudio di colori ed energia.

Per noi è esattamente il contrario: in estate ci rilassiamo e andiamo in vacanza; le fabbriche chiudono; i fiumi tornano limpidi. In inverno, lavoriamo a più non posso, riscaldiamo case e uffici. Ma non è una contraddizione?

Che ne pensate?

sabato 5 dicembre 2009

No B. Day. Berlusconi Silvio dimettiti!

Non smetterò di ripeterlo: non sei degno del nostro Paese. Sei il simbolo dei furbetti, di quelli che pur di avere un guadagno inquinano il mondo e calpestano gli altri. Sei arrogante, abusi della tua posizione di potere, irrispettoso di chi la pensa diversamente da te. Dimettiti.

sabato 21 novembre 2009

700 watt!


Questa è la potenza di picco che ho visto oggi sull'inverter del mio impianto fotovoltaico. E' stata dura contro la terribile burocrazia, ma alla fine l'abbiamo avuta vinta! Sto aspettando che l'Enel venga ad installare il suo contatore per contare quanti KWh si producano, nel frattempo ne regalo un po'.

5-12-09. Aggiornamento. A chi di voi me l'ha chiesto, il tetto è condominiale, penso di essere uno dei pochi casi in Italia (se non l'unico) in cui i condòmini miei vicini di casa, molto gentili, hanno concesso alla mia famiglia il permesso di usarlo. Il 3-12 il tecnico Enel ha sostituito il contatore standard che tutti abbiamo, installandone uno nuovo e bidirezionale e ne ha installato uno nuovo all'uscita dell'inverter dei pannelli, che misura la produzione (e così adesso abbiamo 2 contatori).

giovedì 15 ottobre 2009

Il cambiamento del clima

Mi sono convinto che ci sono 2 sfide che parte dell'umanità dovrà affrontare nei prossimi anni:

1. il cambio di paradigma energetico;
2. il cambiamento climatico

I due eventi sono strettamente correlati. Il primo, dovuto al progressivo esaurimento delle risorse fossili, ha come primo problema l'approvvigionamento alimentare di quella parte della popolazione mondiale non autosufficiente (e noi Italiani siamo al momento tra quelli). Bruciando però combustibile, immettiamo nell'atmosfera quelle sostanze che contribuiscono all'effetto serra e al progressivo riscaldamento del mondo. Il riscaldamento provoca eventi quali desertificazioni e alluvioni: che cosa succede quando una intera stagione di raccolti va perduta a causa delle alluvioni, come è capitato nelle Filippine pochi giorni fa?

E non si illuda chi dice che non è in atto un cambiamento climatico, o che sono oscillazioni periodiche che capitano alla Terra nel corso delle ere: da quanto ho potuto vedere, la totalità degli scienziati concorda sul cambiamento climatico in atto con surriscaldamento del clima. C'è qualche scienziato isolato che per suoi motivi lo nega, ma sono appunto casi isolati.

Quali soluzioni sono possibili? Agire adesso, agire subito. Alcune risposte tenta di darle l'organizzazione di Transition, di cui esiste una diramazione italiana attiva: non si può pensare che per produrre 1 caloria alimentare si consumino più di 20 calorie fossili. Dobbiamo ripensare al nostro modo di vivere e di produrre, più tardi arriviamo e più il cambiamento richiesto sarà repentino e terribile.

Non c'è da stare allegri.

mercoledì 30 settembre 2009

La differenza si fa sulle piccole cose

Non sono mai stato d'accordo con chi incolpa governi e governanti delle cose che non vanno. Il primo passo è cominciare da noi stessi, dal rispetto delle regole. Devono averlo capito gli abitanti di Bundanoon in Australia, che hanno vietato in paese la distribuzione dell'acqua minerale in bottiglia.

Pensate che cosa succederebbe se lo facessero in tutti quei posti dove l'acqua potabile dei rubinetti di casa fosse già ottima: quanti camion in meno si vedrebbero sulle strade? Ognuno di noi può contribuire alla diminuzione della nostra impronta ecologica.

venerdì 18 settembre 2009

Una bicicletta contromano

Perché Londra sì e Milano no? Londra, una capitale del capitalismo e dei manager rampanti, incentiva seriamente l'uso della bicicletta. Dopo il salato ticket di ingresso a downtown, ecco la possibilità di entrare in contromano con la bicicletta.

Incentivare l'uso della bici non è costoso quanto incentivare l'automobile, per adattare una città già pianeggiante come Milano all'uso sicuro del velocipede occorrono poce risorse e porta grandi benefici in salute. A quando una politica seria anche a Milano?

Penso che dovremo attendere almeno il cambio del sindaco, dalla sorella di un petroliere non ci si può attendere nulla che vada contro gli interessi suoi. Io intato ho rinnovato la tessera a ciclobby.

giovedì 17 settembre 2009

Tornano gli incentivi per le biciclette

Tornano gli incentivi per l'acquisto di nuove biciclette. A differenza di quelli promulgati ad aprile, per questi arriva uno sconto del 30% con spesa massima aa 200 EUR. Approfittatene, anche senza incentivi: guadagnerete in salute e nel portafoglio.

mercoledì 16 settembre 2009

Una fattoria per il futuro

L'era del post-petrolio è già iniziata e nessuno dei media tradizionali in Italia se n'è accorto. Per fortuna esistono Internet, coraggiose televisioni e capaci documentaristi. Segnalo l'interessante documentario in 6 parti, sottotitolato in italiano, di cui qui riporto la prima (il resto si recupera su youtube): "Una fattoria per il futuro".

Per chi non ha tanto tempo per vederlo, lo riassumo brevemente. Una documentarista si sta preparando all'era del post-petrolio riorganizzando la fattoria di famiglia e si chiede che cosa sia possibile fare per sfamare la popolazione mondiale, considerando che attualmente si bruciano circa 20 calorie di petrolio per creare 1 caloria alimentare. Indaga sulle soluzioni che altri possono avere già cercato, e si imbatte in sperimentatori (sia ortolani che agricoltori) che riescono a fare rendere produttivo il terreno senza alcun apporto di fertilizzanti e concimi. Una attenta progettazione del terreno, definendo quali specie vegetali e animali immettervi, assecondando soprattutto le volontà della stessa natura, portano a risultati sorprendenti: al massimo del rendimento si ottiene cibo sufficiente per 10 persone ogni mezzo ettaro di terreno. L'impegno necessario a mantenere un tale sistema viene stimato in una media di 50 giorni all'anno, di cui 10 di manutenzione vera e propria, e il resto da dedicare al raccolto. Dovremo però cambiare la nostra alimentazione, che dovrà necessariamente fare a meno di tanta carne e accettare sostituti (es: per i carboidrati, lasciare il grano e passare a castagne e nocciole).

Sebbene il tutto sia incoraggiante, la strada da percorrere per noi è ancora tanta, e la prima cosa da fare è trasmettere la consapevolezza che non c'è via di uscita: o si fa così o si fa così.

Buona visione.


martedì 15 settembre 2009

Le lacrime del coccodrillo

Io non ci sto. Risulta facile violare la regola e poi pentirsi: prima bevo un po' e poi mi ritirano la patente, mi indebito, vado sul lastrico. Si sa che la regola è quella, perché stupirsi? Avete votato come avete votato alle elezioni?

I signori che si lamentano devono comunque ricordare che, per una disattenzione, si uccidono vite umane. Certo, quelli citati dall'articolo non hanno fatto male a nessuno, ma la regola è stata violata. L'auto è un'arma e tale deve essere considerata, l'ho detto più di una volta: l'iter per possedere un'auto deve essere reso simile a quello di possedere una pistola, e contemporaneamente disincentivare l'acquisto di automobili e incentivare altri tipi di modalità.

Piuttosto prendiamocela con chi non fa opportuna prevenzione sull'uso corretto dell'auto, con chi depenalizza il falso in bilancio o altri reati, con chi inasprisce le punizioni ai ciclisti con la stessa durezza, con chi si fa delle leggi per sfuggire alla giustizia, con chi non prevede una seconda occasione, quella del riscatto.

lunedì 14 settembre 2009

Quando finiranno le stragi?

Quando finiranno questi grovigli di lamiera, carne e sangue, che infestano le nostre strade ogni domenica mattina? Quando capiremo che siamo schiavi delle apparenze?

mercoledì 26 agosto 2009

100 biciclette per la non violenza

100 donne che pedalano per conoscere altre donne e gridare ad alta voce la nonviolenza.

Se il mondo verrà salvato, sarà per merito delle donne (e delle mamme).

giovedì 20 agosto 2009

Una rete morbida per la Transizione

Qualcuno è più svelto di me, ma non avevo dubbi che al mondo qualcun altro oltre me stesse pensando a rendere meno dolorosa la transizione dal mondo attuale al mondo post-petrolio. Nessuno sa bene che mondo sarà, ma di certo ci avremo presto a che fare. 5 anni? 10 anni? Mi sembrano comunque pochi.

Ho scoperto da qualche tempo che esiste chi nel mondo si sta organizzando per rendere meno traumatico il passaggio al modo di vivere futuro, con tutti i concetti a me cari e qualcuno in più: sono quelli della Rete di Transizione. Ho letto alcuni loro scritti anche tradotti in Italiano. Hanno capito una cosa anche loro: non possiamo aspettare i nostri governi, sarebbe troppo tardi.

Adesso si tratta di fare la cosa più difficile, almeno per me: organizzarsi dal punto di vista familiare, capire come articolare i prossimi passi, coinvolgere la comunità intorno a noi.

giovedì 13 agosto 2009

Assassini in libertà per legge

In questi giorni campeggia su molti giornali la notizia che un assassino sia in libertà. Non sono entrato nel merito della vicenda, ma sono certo di una cosa: i giudici non possono non essere scrupolosi nel seguire la legge. Quindi se un assassino è in libertà, sono certo che la legge lo ha permesso. Se i giudici che hanno scarcerato l'assassino, avessero fatto qualcosa di illegale, sono certo che il ministro della Giustizia avrebbe disposto che i giudici venissero giudicati a loro volta per un reato. Ma questo reato non c'è, e oggi ho pure avuto la conferma da uno che se ne intende.

Io non andrei a prendere i giudici, ma andrei a chiedere al nostro Parlamento perché ci sono delle leggi che consentano di fare questo: se non è cosa giusta, che la cambino.

sabato 8 agosto 2009

"gabbie salariali"?

Tra le sciocchezze estive, la Lega ci propina anche quella delle gabbie salariali, con la scusa che la vita al sud costerebbe meno. Ma siamo proprio sicuri che la vita costi meno?

Ecco un esempio di articolo che cita le voci di ribasso:

  • la casa (leggi "affitti"), che costerebbe il 60% in meno rispetto al resto d'Italia
  • il pane
  • i ristoranti (e i "servizi" in genere, ma quali sono 'sti servizi, non si capisce bene, o almeno io non lo capisco)
  • l'energia
Sono sicuro di alcune cose: al supermercato le merci costano come al nord, le assicurazioni costano uguale se non di più, la benzina costa anche di più.

Il pane costa meno? Il ristorante costa meno? Ma tutte queste voci per una famiglia media dubito che arrivino a pesare per il 17% come citato. E poi perché l'energia costerebbe meno? Può essere, ma non l'avevo mai saputo prima.

Io non vado al ristorante tutte le sere (anzi, è da un paio d'anni che non ci vado più, e normalmente se vado una volta all'anno è già tanto). Discorso a parte per gli affitti, possono anche essere inferiori, ma è anche vera un'altra cosa: mi risulta che gli stipendi dei lavoratori dipendenti siano in generale più bassi.

Insomma, per farla breve: non credo proprio che al sud Italia la vita sia meno cara rispetto al nord Italia, ma si sa, è la Lega che ha voluto sparare per il suo elettorato le solite cialtronerie. Non diamole peso.

giovedì 6 agosto 2009

Come sarà il futuro?

Mi è sempre piaciuta la serie di Terminator, e quello che più mi ha colpito è stato il terzo episodio (e al momento anche l'ultimo). Per tutto il terzo film, i protagonisti sperano di riuscire ad evitare la catastrofe, sono convinti che si può cambiare il futuro, finché, malgrado il loro titanico sforzo, si ritrovano nell'incubo da cui avrebbero voluto fuggire, in piena guerra atomica.

Molti anni fa avevo visto un altro film, "Il giorno dopo", che racconta in simulazione come si svolgerebbe la vita di tutti i giorni, delle persone, dopo una guerra atomica. Mi aveva colpito una scena in cui un protagonista, mi pare una ragazza, scappasse dal rifugio qualche giorno dopo l'esplosione: era stanca di stare rinchiusa, e contro la ragionevolezza aveva voluto andare fuori, cercando di recuperare una normalità di comportamento che non c'era più. Ricordo che urlando diceva ai familiari che non era successo niente, che c'era il sole nel cielo come sempre. Qualche giorno dopo cominciava a perdere denti e capelli, come tutti i suoi familiari.

Ecco, mi sento un po' come i protagonisti di quei succitati film. Tra le sciocchezze che in estate ci vengono propinate dai soliti media, leggo sui canali di internet le notizie sulla prossima futura forte crisi energetica a cui ci avviciniamo. Mi guardo intorno e nessuno sembra fare niente: forse non ci sarà? I mari sono sempre più avari di pesce, e noi che facciamo, cacciamo forse meno pesce? E' inevitabile per me farmi queste domande, cercare di non mettere la testa sotto la sabbia: penso ai miei bambini e al futuro che consegnerò loro.

Nella mia estiva depressione leggo anche che qualcuno oltre me si muove, non sta con le mani in mano. Io al momento cambio i miei comportamenti, le mie abitudini, e come me altre persone. Qualcuno sta facendo anche di più. Forse è una buona notizia.

domenica 12 luglio 2009

No al pozzo nel parco del Curone

In questi giorni a Montevecchia e comuni limitrofi, si sta combattendo una battaglia per la democrazia e per la vita. Contro la volontà degli abitanti, e soprattutto contro ogni buon senso, una società australiana, la "Po Valley", è in procinto di scavare un pozzo di trivellazione per la verifica della presenza di petrolio nel parco del Curone, nel comune di Montevecchia.

Si è costituito un comitato di cittadini, "No al Pozzo", e ci si sta attivando in ogni maniera legale, per evitare che in nome di un finto progresso, si avveleni la terra dove noi viviamo.

Il petrolio sta finendo? Non sarà con il petrolio estratto qui che risolveremo il problema, mentre noi ne avremo molti, di problemi, alcuni prevedibili e altri meno. Mi vergogno di avere questo governo, che sembra abbia dato tutti i permessi alla "Po Valley" per iniziare la trivellazione senza consultarci.

Sarà una dura lotta.

P.S. meno male che ci sono anche le belle notizie. Non permetteranno a Grillo di fare nulla anche qualora vincesse, ma se comunque vincesse, sarebbe un messaggio molto chiaro all'attuale dirigenza del PD: avete fatto il vostro tempo, è ora che andiate anche voi in pensione.

martedì 7 luglio 2009

Ciao Mick


Ebbene sì, anche io ho trascorso qualche anno dell'adolescenza in sua compagnia. Ciao Michael.

domenica 21 giugno 2009

Amhadinejad e Berlusconi

In questi giorni terribili per la democrazia iraniana, sento Amhadinejad dire parole come "complotto internazionale", "ingerenze nel mio governo", ... Mi ricorda molto il nostro Berlusconi, un (prossimo) futuro ex Primo Ministro. Due dittatori.

venerdì 5 giugno 2009

WED

Oggi per le Nazioni Unite è la giornata mondiale dell'ambiente (in inglese, World Environment Day, WED). Me l'ha ricordato stamane un giornalista che ha elencato i mali che stanno affliggendo il nostro (unico) pianeta: inquinamento, distruzione delle foreste, surriscaldamento globale. Soprattutto quest'ultimo, prodotto dalla immissione in atmosfera di sostanze come il diossido di azoto, dovuto alla combustione di petrolio e altri combustibili fossili, in una quantità che l'atmosfera terrestre non ha mai conosciuto (e lo sappiamo bene grazie ai carotaggi in antartide), sta portando alla distruzione del nostro pianeta. Tra poco non ci potremo più vivere.

Il nostro pianeta non è un sistema lineare, il che significa che i cambiamenti non si avvertono subito ma poi all'improvviso arriva un cedimento "strutturale" irreversibile. Non c'è più tempo, dobbiamo fare qualcosa subito o non ci sarà futuro.

Che fare? Occorre non solamente prenderne coscienza, ma attuare tutti noi fin da subito una serie di comportamenti virtuosi, in attesa che ci si muova anche e soprattutto a livello governativo con delle opportune leggi.

Nel nostro piccolo possiamo fare molto, fin da subito: evitare gli sprechi (dall'evitare l'usa e getta, alle docce che non devono durare più del necessario), minimizzare produzione di rifiuti (es: prediligere confezioni con minimo scarto possibilmente riusabile/riciclabile e i prodotti alla spina), usare l'automobile il meno possibile prediligendo bicicletta e mezzi pubblici. Il cambiamento siamo noi.

mercoledì 20 maggio 2009

richiesta di dimissioni


A questo aggiungo: "corruttore, dimettiti!"

E in fretta, anche.

mercoledì 13 maggio 2009

"Village d’Italia"

Trovo significativo che negli Stati Uniti sia in corso una seria riflessione su come poter fare a meno delle automobili, o comunque ridurne l'uso. Non sono una cosa strana articoli di dibattito come questo, e interessanti sono i confronti con altri paesi come in quest'altro. Sul New York Times, si badi bene.

Quest'ultimo in particolare mi ha mostrato come vedono l'Italia dall'estero: uno stato dove le regole non vengono rispettate. L'articolo racconta di come esistano località in Europa che vengano progettate per poter fare a meno il più possibile dell'auto, e di come queste esperienze vengano prese come riferimento anche in America, in particolare nel mettere a punto un villaggio vicino a San Francisco, Quarry Village. La persona leader dell'associazione che sta perorando il progetto, Sherman Lewis, ha affermato che se non ce la farà, sullo stesso posto sorgerà un villaggio in cui non ci saranno restrizioni all'uso dell'auto, e chiamerà questo posto "Village d’Italia".

lunedì 4 maggio 2009

L'alternativa al lavoro


Sono particolarmente orgoglioso di una scelta lavorativa che ho compiuto da poco, e che voglio raccontare perché penso che meriti un piccolo post.

Sono sempre stato per l'alternativa e per la concorrenza, e questo convincimento è cominciato dapprima in ambito tecnologico, per poi diventare anche il modo di affrontare la vita o un criterio con cui ponderare ogni scelta, senza estremismi. Il mio primo PC, un "386", era un AMD "intel compatibile". Bevo latte crudo e compro "locale". Tra poco mi staccherò da Telecom Italia per un'altra compagnia telefonica. Uso la bicicletta in una pessima città (ciclisticamente parlando) come Milano, portandomela avanti e indietro su di un treno.

Recentemente, ho fatto un passo che mi è costato un po' di fatica all'inizio, ma che almeno in soddisfazione ripaga me e il mio "ego". Ho installato sul PC laptop, che uso per il mio lavoro, la distribuzione Ubuntu 8.10, che durante lo scorso week-end lungo del primo maggio, ho fatto evolvere nella Ubuntu 9.04 "Jaunty Jackalope", a 64 bit. Qualcosa che non funziona bene c'è, qualche software per stabilire le connessioni remote in "VPN" con i clienti manca o fa le bizze, ma volete mettere la soddisfazione? Una soddisfazione che nasce nel supportare in qualche modo la filosofia del software libero che c'è dietro, e di essere uno dei pochi a usare veramente, tutti i giorni, un PC con un sistema GNU/Linux desktop (e non server) per lavoro.

domenica 3 maggio 2009

A ognuno il suo mestiere

Premesso che esprimo pubblicamente commenti e considerazioni solo su quegli argomenti che ritengo opportuni, non sempre parlo di quelle cose che magari meriterebbero un approfondimento.

Leggendo quanto scrivono le altre persone, ho deciso che non ne scriverò a mia volta quando ritengo che qualcun altro lo faccia in maniera migliore di me, e che il mio contributo non sarebbe significativo.

A ognuno il suo mestiere.

sabato 2 maggio 2009

I ciclisti della domenica

Oggi io e Gabriele (con Riccardo sul seggiolino) abbiamo fatto un lunghissimo giro in bicicletta: al mattino ci siamo procurati una guarnizione per rubinetto e poi, al mercato locale presso la Fiera di Osnago, abbiamo fatto incetta di salame e formaggi di capra di una azienda locale. Nel pomeriggio, come ogni sabato, ci siamo recati in piscina a Calusco. Il tutto in bicicletta, ovviamente.

Gabriele, nei suoi meravigliosi 5 anni, non ha potuto fare a meno di chiedermi "Papà, perché questi ciclisti passano con il rosso?" di fronte al fatto. Ho cercato di spiegargli che quelli che ha visto non sono veri ciclisti per due motivi: il primo perché hanno violato le regole del codice della strada, il secondo perché durante la settimana non usano la bicicletta, la usano solo la domenica, per di più vestiti in maniera ridicola. Sono i "ciclisti della domenica". Però Gabriele sa che oggi non è domenica, e me l'ha fatto notare subito.

Propongo di cambiare la qualifica di "ciclisti della domenica" in "ciclisti delle festività".

martedì 21 aprile 2009

Le offerte di energia "a forfait" da rifiutare

Non tutti si rendono conto che l'energia che consumiamo ogni giorno, proviene quasi tutta da centrali a gas e petrolio. Non si sa quando petrolio e gas finiranno, ma non c'è dubbio che finiranno.

Lo sforzo del mondo dovrebbe essere quello di centellinare le fonti fossili che abbiamo, cercando di cambiare il prima possibile il nostro modello di sviluppo.

In questo senso, trovo eticamente sbagliate le offerte di energia con pagamento "a forfait", in cui per una quota fissa mensile si può consumare tutta l'energia che si vuole fino ad una certa soglia. Io lo vedo come un invito a consumare energia anche quando non ce n'è bisogno, lasciando accessi apparecchi in stand-by o le luci di casa, perché "è già pagata sia che la consumo che no". Ce ne fosse in abbondanza e il consumo senza conseguenze, non avrei nulla da obiettare, ma non siamo in questa situazione.

L'unica modalità eticamente corretta e sostenibile per il consumo di energia è: pago quello che consumo.

Non sottoscrivete le offerte di energia "a forfait".

venerdì 3 aprile 2009

Le nebbie della pianura Padana

Sono stato dall'otorino per problemi di udito, e mi ha scoperto una faringite cronica, attiva da chissà quanto. Probabilmente non ne guarirò mai, potrò solamente migliorarne durante l'estate, soprattutto se andrò al mare.

La causa? Per l'otorino con ogni probabilità è l'inquinamento, che nella pianura Padana risulta essere il maggiore in Europa. Mi ha detto che 8 persone su 10 da queste parti hanno la faringite cronica ma non lo sanno. E i bambini sono quelli che subiscono questo più di tutti.

Mi chiedo se devo fare causa a qualcuno, non so, i vari sindaci e industriali, per questi "regali" indesiderati. Forse qualcuno obietta sul benessere che però le industrie porterebbero, sono disposto a fare a meno di parecchie cose, sono certo che un mondo alternativo esiste, e spero che la crisi ci aiuti in questo senso.

mercoledì 25 marzo 2009

Tutti su due ruote

Buone notizie da oltreoceano.

Per la mia esperienza personale, chi sa quello che faccio in bicicletta mi compatisce o mi prende bonariamente in giro. Porto pazienza e comunque, essendo nel giusto, proseguo sulle mie due ruote.

Vi riporto qui sotto come era Barcellona nel 1908 (segnalato da Copenhagenize): vi pare brutta? Dal punto di vista della vivibilità e del traffico, Milano a paragone è un inferno. Per parità riporto anche qualche immagine di Milano della stessa epoca.

Talvolta tornare al passato può essere utile e necessario, e la crisi aiuta.




Nota bene: nel video appaiono alcune immagini di "Stazione Centrale". Sappiate che dalla seconda in poi ritraggono la vecchia Stazione Centrale, che sorgeva più o meno in corrispondenza di Piazza Repubblica, lungo il proseguimento di binari provenienti dalla stazione di Porta Garibaldi.

lunedì 9 marzo 2009

Il futuro che avremo

No, non so che futuro avremo, ma di una cosa sono certo: è finita l'era del petrolio, e la sua scarsità si farà sentire nell'immediato futuro. Qualcuno sta pensando all'era del dopo petrolio, e sta tentando di elaborare nuovi modelli di economia.

Il paradigma energetico sarà basato su tante piccole unità di generazione, che probabilmente saranno integrate in una unica rete mondiale. Il sole è il nostro futuro, ma la paura di non arrivare in tempo c'è. E il transitorio tra l'era del petrolio e quella del dopo petrolio sarà tanto tragico quanto più tardi arriveremo ad implementare i nuovi modelli energetici. Quanti anni abbiamo ancora, 20? 30? Pochissimi comunque.

E mentre nel mondo si va verso le energie rinnovabili, in Italia si parla di centrali nucleari, discariche dei rifiuti.

Sarebbe il caso di fare uno sforzo comune tra tutti gli stati del mondo? Comunque vada, l'Italia arriverà ultima. L'estate è alle porte, il default arriverà prima o subito dopo, nell'"autunno caldo"?

lunedì 23 febbraio 2009

Piccola Milano


Durante la settimana appena trascorsa, sono stato per lavoro qualche giornata presso il Data Center di Telecom Italia a Rozzano, a sud di Milano. Inutile dire che ho sfruttato le belle giornate di sole che ci sono state, ancorché fredde, recandomi da Porta Garibaldi a Rozzano col fidato velocipede.

Ogni volta mi stupisco di quanto mi paia piccola la città di Milano, percorrendola sulle due ruote, a confronto di quando uso solamente i mezzi pubblici, e scopro sempre cose nuove che altrimenti non avrei veduto. Ho voluto fare un tratto di circonvallazione interna, raggiungendo l'Alzaia Naviglio Pavese attraversando il Parco delle Basiliche e Porta Ticinese. Ho visto che via Santa Croce è stata pedonalizzata nel tratto che ho percorso, e ho intravisto una lapide a ricordo sulla casa nativa del card. Borromeo. Mi pare che via Santa Croce sia rimasta pressoché intoccata da secoli, e così mi sono figurato una Milano molto più paesana, di qualche secolo fa, magari dei tempi di Renzo e della rivolta per il pane.

Usate la bici.

martedì 17 febbraio 2009

Il nostro primo ministro è un corruttore

David Mills è stato condannato in primo grado, corrotto dal nostro primo ministro. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel verificare la chiarezza d'esposizione della BBC, così come sono rimasto sconcertato dalla meschinità della maggior parte dei nostri giornalisti, con i quali al solito non si capisce granché dell'accaduto.

Come ho già detto, lui non è degno dell'Italia, e spero si faccia da parte presto.

lunedì 9 febbraio 2009

Povera Roma con il GP

Roma è una delle più belle città del mondo, è baciata da un clima mite d'inverno, la Storia tutt'ora la compenetra. Piena di verde e di posti suggestivi. Ma è minacciata dal GP di F1, desiderato da chi sicuramente non vuole bene né alla città né ai suoi cittadini. In cambio di pochi denari si deturpa un capolavoro.

Spero nei romani, che difendano la loro Città protestando vivamente con il sindaco e tutta la giunta.

domenica 8 febbraio 2009

Non degno dell'Italia


Ritengo che il signore raffigurato non sia degno di rappresentare me e l'Italia, in Italia e nel mondo. Non ha rispetto per la Costituzione (nessuno prima di lui aveva sentito così impellente la necessità di cambiarla), non ha rispetto per le istituzioni (per esempio la Magistratura), non ha rispetto per chi non è allineato al suo pensiero (che dire di tutte le male parole verso chi non la pensa come lui?), non ha rispetto per la legge (per esempio sulla questione di Rete 4).

Voglio fare sapere a questo signore che non mi rappresenta, che lo ritengo non degno dell'Italia nata nel dopoguerra con il sacrificio di tanti italiani, che mi auguro che si faccia da parte il prima possibile prima che rovini definitivamente questo Paese dal passato glorioso, dal presente incerto e dal futuro ancora tutto da decidere.

Invito tutti i bloggers ad esprimere la loro opinione nel merito, e se vorranno li aggiungerò in coda a questo post.

mercoledì 4 febbraio 2009

Momenti di silenzio

Ci sono dei momenti in cui non scrivo nulla, non esterno considerazioni. In questi giorni sto vivendo uno di questi momenti. Nel mondo e intorno a noi succedono tante cose di cui avrei qualcosa da dire, dagli ennesimi incentivi alle automobili alla guerra nella striscia di Gaza, dai marciapiedi lasciati innevati (mentre le strade no) al fatto che con la neve la bici non frena (cioè nonostante si tenga tirato il freno le ruote continuano a girare)

Il mondo, per come la vedo io, con questo suo errato modello di sviluppo, sta arrivando alla fine della corsa. Non passa giorno che non leggo di come stiamo avvelenando tutto quello che ci circonda, e mi sento tanto impotente. Riesco solo ad arrabbiarmi. Sto prendendo in seria considerazione la possibilità di trasferirci tutti da qualche altra parte, anche se non subito. Si sta bene nella terra della lunga nuvola bianca?

sabato 10 gennaio 2009

Dentifricio


Nella mia ricerca di prodotti al minor impatto ambientale e che valorizzino anche la nostra economia, mi sono imbatutto nel dentificio alla menta "il meno caro" di una nota catena di supermercati.

L'ho scelto perché è stato prodotto localmente (dalla BBG S.p.A. a Ozzero - Mi) e questo è un buon motivo. Il fluoro contenuto è dato del monofluorofosfato di sodio (in altri dentifrici è invece presente il fluoruro di sodio), ma non penso che sia il fluoro quello che conti: lo scopo principe del dentifricio è infatti quello che aiutare lo spazzolino a rimuovere la placca batterica dai denti.

Ci sono infatti pareri discordanti sull'aggiunta di fluoro nel dentifricio. Penso che quello contenuto nel dentifricio non sia dannoso, soprattutto perché viene poi sciacquato via. Il fluoro viene effettivamente acquisito dall'organismo anche per via alimentare (per cui nel dentifricio potrebbe anche essere evitato), ed in quantità eccessive provoca la fluorosi.

Il dentifricio mi pare faccia il suo dovere e in bocca lascia un gradevole sapore, penso che sia sufficiente, no?

sabato 3 gennaio 2009

Mivar


Parlando da consumatore, Mivar è, a mio parere, un esempio di fabbrica la cui filosofia sui propri prodotti dovrebbe essere imitata. Le notizie qui sotto sono riportate a memoria, le ho lette sia da uno studio di una università che purtroppo non riesco più a ritrovare in rete, sia da vari articoli apparsi qui e là sempre sulla rete.

La fabbrica è italiana, e l'unica cosa che non produce sono gli schermi LCD e i tubi catodici, mentre progetta e realizza in proprio la circuiteria di controllo e l'involucro della TV. Il consumatore finale è sempre stato al centro delle sue azioni.

Al tempo in cui aveva a catalogo solamente televisori a tubo catodico (CRT), acquistava ingenti quantità di schermi alla volta, per strappare grossi sconti e tenere il prezzo basso per il consumatore finale. I fornitori di schermi erano 3 dei 4 più grossi produttori mondiali: Philips, SGS Thompson, Samsung. Sony invece non aveva mai concluso accordi con Mivar per la fornitura dei propri schermi.

La circuiteria veniva progettata per essere:

  • efficace: la sintonizzazione del programma avviene in breve tempo, e i cambi tra un canale ed un altro avvengono quasi istantaneamente (invece, in televisori più blasonati riscontro spesso alcuni attimi di schermo nero durante il cambio canale).
  • semplice: i TV Mivar hanno sempre le funzionalità di base e qualcuna extra, ma senza fronzoli, perché quello che non c'è non si può rompere.
  • modulare: l'elettronica doveva essere riparabile il più semplicemente possibile. Chi ha dovuto farsi riparare la TV, sa che poteva portarlo direttamente alla fabbrica oppure fare intervenire l'assistenza a casa, il tutto ad un prezzo prestabilito.
La Mivar non si fa pubblicità, il che significa che probabilmente il prezzo finale è quello giusto. Sembra che la Mivar chiuderà, se non è già chiusa, e per me è un vero peccato, perché è uno degli ultimi esempi di imprenditoria onesta del dopoguerra, sopravvissuti fin a noi.

Quando ho comprato le TV di casa, ho comprato Mivar (e solo Mivar).