lunedì 24 dicembre 2007

Un'alleanza globale per la mobilità eco-compatibile

Rilancio volentieri la notizia del 21 Dicembre che l'European Cyclists' Federation, da Bali, ha chiesto a tutti di impegnarsi perché la classe politica favorisca con atti concreti il trasporto a propulsione muscolare (v. in fondo il video).

In sintesi, poiché "il settore trasporti è uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico (...), invece di aspettare nuove costose tecnologie che dovrebbero ridurre le emissioni di CO2, i politici dovrebbero concentrarsi meno sull’auto e più sulla bicicletta".

Abbiamo già una soluzione concreta, la bicicletta, perché non applicarla subito in attesa di trovare altre soluzioni? La bicicletta sarebbe efficacissima, in quanto gli studi rivelano che nell'Unione Europea il 50% dei percorsi automobilistici sono sotto i 5 km, distanza alla portata dei velocipedi.

Babbo Natale a Gabriele porterà una bicicletta senza rotelle.




L'appello del Presidente di ECF Manfred Neun.

sabato 22 dicembre 2007

Buone Feste


In questi ultimi due pomeriggi ho festeggiato i miei bimbi assieme ai loro compagni nelle rispettive scuole. Dopo un mese estenuante di attività, frenetico come lo può essere una fine d'anno e purtroppo non ancora concluso, questi due pomeriggi mi hanno riportato ad una dimensione più pacifica e tranquilla della vita.

E sono anche contento per il fatto che siamo riusciti a fare l'albero di Natale, nonostante fossimo stati inizialmente propensi a non farlo.



Buon Natale.

P.S. Una curiosità. Una delle educatrici del nido sa pure fare la birra, rigorosamente brianzola!

domenica 16 dicembre 2007

La mia bicicletta lavorativa


Ho pensato di illustrare come mi sono organizzato con la mia bicicletta, sperando da una parte di essere utile a qualcuno, e dall'altra di ricevere qualche suggerimento.

la mia biciclettaQuesta è la mia bicicletta, una Bianchi modello "Spillo Viola" di una quindicina d'anni fa. Si conduce molto bene, ma ha il difetto che su certe combinazioni di rapporto (quelli con la catena non parallela rispetto al telaio), sotto sforzo, si batte un colpo, come se la catena saltasse un dente della corona.

Come deterrente ai più comuni tipi di furto (intera bici, ruota anteriore, sella), ho dotato la bici di alcuni meccanismi di sicurezza. Innanzitutto, ho un lucchetto in una spessa corda d'acciaio, che però uso meno perché si può recidere facilmente con l'opportuna cesoia. Ho inoltre un secondo lucchetto, in cui la catena è fatta di una alternanza di piccoli cilindri e sfere, molto resistente alla rottura: porto entrambi i lucchetti avvolti attorno al manubrio, badando che non impediscano la sterzata. Infine, ho pure un lucchetto a "U", il più resistente tra tutti, che porto agganciato al tubo del cannotto della sella (v. foto).

Quando parcheggio, assicuro il telaio e una ruota ad un elemento fisso (cancellata, rastrelliera, palo), utilizzando il lucchetto a "U". Con l'altro lucchetto invece assicuro la seconda ruota al telaio o ad un altro elemento fisso, infilando anche il cappio del cavo d'acciaio che assicura la sella (v. foto). Purtroppo rubano tutto quello che è possibile portare via, e la sella e la ruota anteriore sono soggette ai furti per la facilità con cui si possono estrarre.


Le selle da corsa non sono idonee per l'utilizzo pendolare, le trovo troppo sottili per essere usate con dei pantaloni normali senza rinforzo. Ho fatto allora montare una sella molto comoda e relativamente morbida, con la quale faccio anche dei percorsi abbastanza lunghi senza difficoltá. Per essere ben visibile soprattutto di sera, ho predisposto un fanale anteriore a luce bianca e una luce rossa posteriore, alimentati da una dinamo, in modo che quando servano siano sempre disponibili. Ho sempre trovato eccessivamente pesante girare con la dinamo in funzione, ma quella di cui è dotata la mia Spillo è veramente leggera. Per trasportare la borsa del lavoro, ho fatto montare il portapacchi posteriore. In un negozio specializzato ho comprato gli idonei elastici, e con essi fisso la borsa del lavoro (il computer) al portapacchi.

Io e questa bicicletta saliamo sui treni regionali della Lombardia, con destinazione Milano. Talvolta è più difficile del solito viaggiare, perché nonostante ci sia il vano destinato alle biciclette, esso è chiuso o non agibile. L'ultima volta, il 13 Dicembre, sul 19:29 da Monza per Lecco, ho avuto anche la possibilità di chiedere al capotreno di aprirlo, e mi ha risposto che la porta non si riusciva ad aprire. Che tristezza.

sabato 15 dicembre 2007

In sicurezza

Per incrementare l'uso della bicicletta, la maniera migliore è dare l'esempio e investire nelle sue infrastrutture (piste ciclabili, segnaletica, rastrelliere, servizi di custodia e vigilanza, ...). All'Amministrazione Pubblica esse costano sicuramente meno delle infrastrutture per le automobili, e la gente le usa, come tutte le cose di pubblica utilità. Per esempio, oggi sono passato dalla stazione MM3 di San Donato Milanese, e sono rimasto sorpreso nel vedere quanto fossero stracolmi di biciclette i 4 parcheggi con rastrelliere antistanti la stazione.

Uno dei deterrenti all'uso della bici è indubbiamente il pericolo di incidenti. In questo però la tecnologia può aiutare. A Copenhagen, oltre a raddoppiare i soldi investiti in infrastrutture per biciclette (da 10 M€ a 20 M€) stanno per sperimentare una semplice maniera per avvertire gli autisti che un ciclista è in arrivo, facendo lampeggiare un diodo luminoso annegato nell'asfalto. A Grenaa, in Danimarca, con l'aiuto della tecnologia RF-ID, realizzano il sensore che fa scattare il meccanismo di avviso (luce lampeggiante), senza dover rompere l'asfalto.



Quando avremo questa attenzione per la mobilità sostenibile anche in Italia?

P.S. nella foto in alto, una bicicletta di servizio all'interno dell'edificio all'aeroporto di Francoforte.

martedì 11 dicembre 2007

Nel nostro piccolo

Che cosa posso fare io per il pianeta? Me lo chiedo spesso e altrettanto spesso la risposta viene dal fatto che devo cambiare abitudini.

In questo senso, se tutti cambiassimo un po' le nostre abitudini, l'impatto delle nostre scelte sarebbe imponente. Per esempio, se tutti andassimo in bicicletta quelle volte che la bicicletta fosse sufficiente, non ne gioveremmo tutti? Se tutti prendessimo il detersivo alla spina, quante confezioni di plastica in meno ci sarebbero in giro? Se ...

Ecco perché penso che nel nostro piccolo si cambia il mondo.

P.S. nella foto, due poliziotti a S. Francisco presidiano un tratto ciclopedonale di baia.

giovedì 6 dicembre 2007

Cialde usa&getta



L'usa&getta non ha futuro, e noi faremmo bene a liberarcene il prima possibile. Nel nostro piccolo dobbiamo privilegiare l'acquisto di beni di consumo durevoli, riparabili, riusabili, con poco imballaggio.

Questo mio post è dedicato ad una moda dilagante e secondo me delirante, quella di fare il caffè (e non solo) attraverso cialde monouso. Un caffè = 1 cialda. Un tè = 1 cialda. Un po' di plastica che ulteriormente va a depauperare il nostro mondo. Pensate a quante vagonate di queste cialde vengono utilizzate e quindi gettate via nel cestino ogni minuto, verso un probabile inceneritore o una discarica. La soluzione? Una bella caffettiera classica quando possibile, o l'uso di una macchinetta classica stile quella del bar, con il filtro caffè da ricaricare ogni volta e da sciacquare dopo l'uso. E rispetto alla cialda è meno peggio anche la macchina da caffè da ufficio classica, grande come un frigorifero, con il bicchierino di plastica o di cartone da gettare alla fine.

L'usa&getta finirà, e noi nel frattempo quanto male ci saremo fatti?

lunedì 3 dicembre 2007

Treno più bici per Milano


Come promesso, riporto le prime impressioni dall'uso della bici per girare in Milano, una volta sceso dal treno. Sto provando ad andare al lavoro a Milano in bicicletta, partendo da una stazione vicino casa mia distante 35 km da Milano.

La bicicletta. Ho fatto mettere a posto dal ciclista una vecchia MTB Bianchi di una quindicina d'anni fa, modello "spillo viola": ho fatto montare parafanghi, luci anteriore e posteriore con dinamo, portapacchi, nuova sella più morbida, e ho fatto verificare la meccanica. Pensavo che sarebbe stato meglio utilizzare questa bici al posto della mia nuova, per evitare rimorsi in caso di furto. Usandola, invece, mi sono reso conto che pedalo meglio rispetto alla mia.

Il treno. Non è affatto agevole il viaggio in treno. Quando va bene, c'è lo spazio riservato, ma quando va male c'è il treno a 2 piani che di fatto non ha posti riservati per le biciclette, e la convivenza con i passeggeri diventa difficile. Nelle stazioni devo portarmi su e giù la bici per le scale dei sottopassaggi, non esistono facilitazioni (ma come fanno le persone in carrozzina? vergogna!), e cambiando treno come mi succede almeno 1 volta per tratta, la cosa diventa frustrante per me e fastidiosa per i passeggeri intorno.

Lucchetti. Mi sono attrezzato per la sosta in città. Ho con me 3 lucchetti, di cui uno a "U" e un altro per moto (presi al Decathlon), ma ne utilizzo di solito 2. Lego sempre insieme il telaio e le ruote, e il tutto lo fisso a qualche rastrelliera. Per evitare il furto della sella, in un negozio specializzato ho trovato un cavo d'acciaio che ho fatto passare attraverso i binari della sella, e non dimentico mai di fissarlo con il lucchetto anch'esso.

Ci vuole tanta forza di volontà per resistere con la bicicletta, e io stesso non sempre riesco ad andarci. Ma quando ci riesco, è veramente bello girare per Milano in bicicletta, soprattutto quando c'è il bel tempo come in queste giornate, per arrivare in luoghi come Bonola e dintorni, la nuova sede della mia ditta.

P.S. nella foto: in bici per San Francisco