martedì 31 luglio 2007

Spettacolo

Anche la scuola estiva è finita per il primo mese, e i bambini si congedano con uno spettacolo per i loro genitori.

I bambini delle materne inaugurano lo show con una canzone sul gabbiano che non può vivere prigioniero ma deve volare libero. I bambini delle elementari e medie propongono un Re Mida che capisce che al mondo ci sono cose più importanti delle ricchezze materiali.

Complimenti ai ragazzi della Cooperativa sociale Meta che hanno allietato queste afose giornate di Luglio ai nostri bambini. E grazie anche ai bambini, per l'impegno che hanno profuso.

Che tenerezza!

giovedì 26 luglio 2007

Cognati


Anche una occasione triste come un funerale può risolversi una serena serata in picevole compagnia.

Questa sera abbiamo cenato con i cognati, sul loro terrazzo da cui si gode di un invidiabile panorama brianzolo. I bambini hanno giocato tra di loro tra grandi risate e divertimento, e qualche lacrima dovuta alla eccessiva stanchezza.

Io e Antonio ci siamo ritrovati ancora una volta a parlare sulle nostre passioni, un po' meno caratterizzate dal computer rispetto ad un tempo (ma non più di tanto). Io personalmente ne ho tratto nuova linfa per continuare con i miei progetti personali, ma anche Antonio è rimasto sufficientemente colpito da sperare che darà anche lui una mano.

Chissà.

martedì 24 luglio 2007

Valcava


Durante il week-end abbiamo fatto una piccola escursione in Valcava, le colline moreniche pedemontane che sono il balcone da cui si può ammirare la pianura padana (e per questo motivo sono installate le antenne radiotelevisive che illuminano, con il loro segnale, le aree del varesotto, milanese, lecchese e bergamasco). Il motivo principale era quello di fuggire dall'afa di questi giorni, a cui ho aggiunto la possibilità di fare qualche foto panoramica.

Dal lato tecnico, gli esiti non sono stati soddisfacenti come avrei voluto: la visibilità sulla pianura non era affatto buona, la cappa di umidità e smog ha impedito di godere del panorama, e poi ho sottoesposto le foto! Vorrà dire che ci ritornerò in un altro momento prima della fine dell'estate, approfittando di una giornata limpida.

In compenso abbiamo goduto di un'aria migliore di quella a cui siamo soliti: più pulita sicuramente e con un minor tasso di umidità, cosa che ha reso godibile il caldo. Gabriele ha visto per la prima volta da vicino delle mucche, e con l'occasione gli ho spiegato che da loro deriva tutto il latte, i formaggi e la mozzarella con cui la mamma confeziona le sue meravigliose pizze. Non sembrava però molto convinto della spiegazione, e ha preferito farsi affascinare da quei grandi animali con i campanacci che risuonavano allegramente ad ogni scrollata di testa.

lunedì 23 luglio 2007

E-Stasi

Fiore di IbiscusSiamo proprio al culmine dell'estate, e quasi tutta l'Italia è in ferie.

Nella blogosfera rimangono attivi in pochi, post e commenti latitano. Tra i miei blog al momento preferiti, di quelli non altisonanti come Beppe Grillo per intenderci, Renata e Angela mi fanno un po' di compagnia. I blog dei maschietti, quelli che per lo meno riesco a leggere come quello di Gianluca e pochi altri, latitano un po'.

L'ibiscus, rigorosamente dal giardino della nonna, è per loro e per la mia Elena, che sopporta ogni giorno me e le mie manie tra foto, computer e altre amenità su cui al momento sorvoliamo.

Sorpresa!!!

sabato 21 luglio 2007

Zii di romagna

Ho un paio di zii che molti se li sognerebbero.

Si vogliono bene, e questo sarebbe già tanto. Ma non basta. Si sanno anche divertire. E come non potrebbero divertirsi delle persone che abitano a Rimini?

Quando ero più giovane (ma sono giovano anche adesso, intendiamoci), durante l'estate uscivo di casa dopo cena e rientravo alle ore piccole. Adesso le parti si sono invertite: io con il resto della famiglia vado a nanna entro le 22. I miei zii invece per le 21 sono fuori di casa, un giorno perché vanno a cena fuori da amici, un altro giorno perché vanno a ballare (il liscio, ovviamente), un terzo perché devono organizzare il tale evento per il DLF (il dopo lavoro ferroviario, associazioni in cui sono molto attivi).

Non li sento mai rientrare: probabilmente ho il sonno pesante.

venerdì 20 luglio 2007

Grazie Riccardo

Grazie Riccardo perché:

  • quando qualcuno ti presta attenzione, sorridi;
  • quando c'è il sole o la pioggia, sorridi;
  • dopo che l'hai fatta, sorridi;
  • insomma, sorridi quasi sempre;
  • quando sorridi hai le fossette;
  • hai degli occhi azzurri grandi grandi;
  • sei biondo;
  • quando ti do la pappa, ti distrai sempre e faccio un disastro con il tuo musetto;
  • quando vedi mamma e papà, scalpiti;
  • mi lasci sempre un "ricordo" sulla maglia quando ti prendo in braccio;
  • sei tutto cicciottino e profumi di bimbo;
  • dormi dalle 21 di sera alle 8 di mattina.
P.S. 'sta storia del biondo e con occhi azzurri non mi convince: io sono moro con gli occhi castani ...

mercoledì 18 luglio 2007

Notturno


È talvolta difficile, da mamma e papà, stabilire che cosa consentire e non consentire.

In famiglia ci siamo riproposti di stabilire delle regole e di farle rispettare. Per esempio, «si mangia a tavola tutti insieme». Oppure «ognuno dorme nel proprio letto».

Ma certe volte è veramente difficile capire dove la regola deve fare posto all'eccezione. E nella mia vita ho capito che una regola non è tanto buona se non contempla almeno una eccezione.

'Stanotte Gabriele, come talvolta capita, si è svegliato, e questa volta si è alzata Elena per l'assistenza: giro in bagno per fare pipì, un sorso d'acqua, e via ancora a nanna.

Gabriele però non ha voluto sapere di riaddormentarsi nel suo letto. Piangendo diceva «Voglio andare nel lettone!». Ho sentito i suoi passi nudi sul pavimento lasciare la mamma e venire verso di me, sveglio nel mio letto. Mi volto verso di lui che entra nella stanza, e lui si ferma.

Sa che sta per violare una regola, e allora è incerto, combattuto. Si ferma davanti a me, e piangendo di un pianto spezzacuore che solo i tuoi figli sanno fare, indicando con il suo indicino il lettone, dice «Voglio dormire nel lettone. Sotto quella coperta lì! Al caldo!». In una notte afosa come quella trascorsa, l'espressione "al caldo" ha chiaramente un altro significato.

Con grande sollievo per me, Gabriele rompe gli indugi e aggirando il letto, si corica di fianco a me. Lo lascio lì qualche minuto in attesa che si calmi, poi lo raccolgo e lo trasporto nel suo letto. «Papà, stai un po' con me? Non te ne andare». Rimango qualche minuto sdraiato con lui nel suo letto, sostituendomi alla sua mamma. Si riaddormenta e io riguadagno il mio letto.

martedì 17 luglio 2007

Treno

A Gabriele piacciono i treni. In genere a tutti i bambini piacciono i treni, ma a Gabriele piacciono talmente tanto che dapprima mi chiedeva di disegnarglieli, e in seguito ha preso confidenza con pennarelli e matite colorate e se li disegna da solo.

Ricordo ancora quando gli ho fatto fare il primo vero giro in treno: in una domenica mattina di autunno inoltrato siamo andati all'acquario civico di Milano. Avevamo tutto per noi uno scompartimento a due piani, e Gabriele passava continuamente da un sedile ad un altro, e percorreva lo scompartimento per il lungo, avanti e indietro.

A Milano l'acquario gli è piaciuto molto, ma ancora di più ha gradito la passeggiata prima nel parco e poi attraverso il castello sforzesco, che gli ho spiegato essere come quello della regina malvagia che perseguitava Biancaneve.

A disegnare sta diventando più bravo di me, ma non mi ha ancora raggiunto (credo ...). In compenso ha già "stracciato" la sua mamma!

lunedì 16 luglio 2007

Bicicletta

Sono sempre stato a favore del trasporto pubblico e contro l'utilizzo dell'auto per il trasporto quotidiano pendolare, ove l'alternativa di un trasporto pubblico sia possibile.

Parlando da pendolare che gravita nell'area milanese, una delle più inquinate dell'europa, se non del mondo intero, sono costernato ed arrabbiato ogni volta che si perde l'occasione di favorire il mezzo pubblico. D'altronde, che cosa ci si può aspettare da una giunta che annovera dei parenti di petrolieri sia alla maggioranza che all'opposizione?

Per diminuire il traffico basterebbe avere una offerta di trasporto pubblico competitiva e valida, senza bisogno di tassare le auto che entrano in centro. E si dovrebbe favorire la bicicletta. A Milano auguro di diventare una città come quelle di Romagna, dove la bicicletta è un mezzo considerato normale per il trasporto personale.

Oggi i principali mezzi di comunicazione hanno parlato della iniziativa del Sindaco di Parigi per combattere il traffico e lo smog. Parigi può contare su 314 chilometri di piste ciclabili, contro la 60-na di Milano (dati del 2003). Io voglio dirlo forte: in bicicletta si può. In bicicletta, in una decina di minuti, si può facilmente andare dalla stazione di Porta Garibaldi in piazza Duomo. E per i pendolari, ci sono delle meravigliose soluzioni di bici pieghevoli, pensate proprio per loro.

Vorrei proprio vedere un giorno, a Milano, la gente usare più la bicicletta dell'auto. E ho paura che questo si avvererà, ma non per i motivi che vorrei.

domenica 15 luglio 2007

Ritorno

La prima parte delle ferie estive è terminata.

Quest'anno siamo riusciti a spezzare in due il periodo di riposo. Abbiamo fatto la prima parte a Luglio e ne sono stato felice per vari motivi: il mare a Luglio è molto più bello, avevamo tutti bisogno di un po' di riposo, i bambini hanno trovato giovamento dall'aria di mare (sono spariti tutti i rantoli da naso chiuso!), il "mio" mare da ragazzo è sempre stato quello di Luglio.

Torniamo tutti a casa, riprenderemo le nostre abitudini gradualmente e io soprattutto il lavoro. Ma avremo nei nostri ricordi le immagini del mare, e attenderemo tutti con impazienza il ritorno ad Agosto.

Non è bello avere una seconda possibilità?

sabato 14 luglio 2007

Pescespada

Tra i giochi estivi da spiaggia, le sculture in sabbia rivestono una certa importanza. Con la sabbia si può realizzare praticamente qualunque cosa, e i bambini hanno parecchia fantasia.

Oggi sono stato fortunato, sono riuscito a convincere Gabriele a chiedere un "semplice" squalo, ma ha imposto che avesse la spada anche lui, come il principe Filippo, che libera la Bella Addormentata nel Bosco: è uscito allora un pescespada (con la spada particolarmente lunga, lunghezza imposta da Gabriele).

Con la sabbia avanzata ho fatto il figlio del pescespada, ma non ha incontrato il favore di Gabriele: sedendocisi sopra, ha ceduto, a differenza di quello grande che è riuscito a resistere.

Alla fine abbiamo fatto tutti un bel bagno. L'acqua non era mai stata così bella come oggi.

venerdì 13 luglio 2007

Castelli

Come poteva mancare il castello di sabbia dal repertorio dei giochi da spiaggia?

Anche l'anno scorso io e Gabriele ne abbiamo costruiti, ma quest'anno la partecipazione è stata maggiore. Oggi siamo stati tentati da fare qualche scultura di sabbia delle sue preferite (squali, draghi, tartarughe e stelle marine), ma poi è andata per il castello con il fossato.

La parte più divertente del castello è quando lo si adorna con le "merlature", fatte con la sabbia molto acquosa che cola dalle dita: le gocce di sabbia si accumulano le une sulle altre, creando mini-sculture astratte che si inerpicano nell'aria sfidando la legge di gravità.

Tra un paio di estati, anche Riccardo darà il suo contributo, nel frattempo istruisco per benino Gabriele. Alla fine, non so se si diverta di più lui o io.

giovedì 12 luglio 2007

Pista

Ieri è stata la volta della pista per le biglie.

La pista deve essere rigorosamente di sabbia umida, perché solamente così è possibile creare delle meravigliose paraboliche o dei ponti nei punti di incrocio. Il terreno per la biglia deve essere scavato rispetto alla superficie di qualche centimetro, cosicché il sole non asciughi subito la sabbia e quest'ultima rimanga la più compatta possibile: la biglia rotolerà con pochi ostacoli e andrà più lontano.

Alcuni fanno la pista cominciando dalla sabbia asciutta, tracciando il circuito strisciando un sedere a mo' di aratro, ma è troppo semplice fare la pista così. E poi non rende come quelle a sabbia umida.

Le biglie devono essere quelle con le immagini dei ciclisti, di plastica dura, a cui possono essere impartite delle rotazioni che producono effetti particolari, prolungandone la corsa sulla sabbia.

Con Gabriele ho giocato per circa un'oretta, cercando di fare rispettare le regole del gioco. Ma non so chi sia stato più imbroglione, se lui che tirava ad ogni turno almeno due volte, o se io che competo impari con un bimbo di poco più di tre anni.

mercoledì 11 luglio 2007

Induzione

«Ma chi è nato per primo?»

Questo è un gioco che si è inventato Gabriele. Quando gioca a questo gioco dice: «Chi è nato per primo alzi la mano!»

Quando siamo in famiglia, "vince" la mamma. Quando siamo dalla nonna Zita, vince la nonna. In questi giorni siamo con la bisnonna Irma, e vince la bisnonna.

Ieri Gabriele mi ha chiesto: «Ma chi è nato per primo primo, come ha fatto a nascere?»...

...e poi si è dato una risposta: «Forse è nato dal cielo!»

domenica 8 luglio 2007

Granchi

Anche quest'anno siamo partiti per il mare. A me piacerebbe la montagna, ma ai bambini, si sa, generalmente il mare piace di più. La montagna sarà la mia meta dei prossimi anni.

All'arrivo in notturna è seguita la prima giornata sulla spiaggia. Gabriele ha recuperato subito il retino dallo scatolone in cui lo scorso anno abbiamo riposto giochi e divertimento estivo, e ha voluto procedere con papà alla pesca del granchio.

La pesca del granchio si deve svolgere nella mattina, in quanto l'acqua è ancora cristallina e la visibilità molto buona. Gabriele sale sulle spalle di papà, da dove domina il fondale basso e sabbioso per un raggio di qualche metro, dopodiché procede con il dare le indicazioni al papà su dove andare a trovare i granchi.

Questa mattina la caccia è stata fruttuosa, siamo tornati con un paio di grossi granchi, tranne poi accorgerci che i granchi non erano due bensì tre: l'altro era nascosto sotto la pancia di uno dei due, in riproduzione. Gabriele però non era molto convinto che fossero tre, non vedendo chiaramente l'altro, ma era contento così. Dopo un'oretta, durante la quale Gabriele ha mostrato i granchi alla mamma e al fratellino, li abbiamo liberati in acqua.

Spero che non abbiamo troppo rotto le scatole al bi-granchio, mi spicerebbe aver guastato il divertimento.

venerdì 6 luglio 2007

Pinocchio

La favola di Pinocchio mi piace moltissimo. Dopo averla letta da bambino, l'ho riscoperta di recente da adulto, riproponendola a Gabriele quelle sere in cui di dormire proprio non se ne parlava.

La favola è modernissima, e ha tante cose da dire anche agli adulti, con molti spunti di riflessione.

Una delle frasi che mi piacciono di più è stata scritta nel capitolo in cui Pinocchio capita nel Paese delle Api Industriose, in cui «non si trovava un ozioso o un vagabondo nemmeno a cercarlo col lumicino».

Pinocchio, che non era un bambino ma ne aveva tutte le caratteristiche, aveva una fame come poche altre volte, e s'ingegnava per soddisfare il suo bisogno. Nell'ingegnarsi, ripensava agli insegnamenti del suo babbo.

«A chiedere l'elemosina si vergognava: perché il suo babbo gli aveva predicato sempre che l'elemosina hanno il diritto di chiederla solamente i vecchi e gl'infermi. (...) Tutti gli altri hanno l'obbligo di lavorare: e se non lavorano e patiscono la fame, tanto peggio per loro».

La frase è semplice e diretta, con tanto senso. Sarà per quello che mi piace tanto?

giovedì 5 luglio 2007

In piedi

Certi argomenti da uomini si toccano solo in assenza della mamma, e anche questa sera il bagnetto sotto il doccino nella vasca da bagno è stato complice.

Gabriele: «Oggi un mio amico mi ha detto che io sono una femminuccia, ma ha detto una bugia!»

Papà: «Io non sarei amico di un bambino che mi dicesse così! Ma perché ti ha detto così?»

G: «Perché io ho fatto la pipì seduto, e lui l'ha fatta in piedi. Io non sono capace però di farla in piedi.»

Io non sopporto quelli che fanno la pipì in piedi, perché solitamente non mirano mai bene, e soprattutto non puliscono, dopo. Ma altresì non posso sopportare che Gabriele non sia all'altezza, deve provare anche lui.

P: «Non preoccuparti, domattina ti insegno come si fa a farla in piedi, mirando diritto nell'acqua del gabinetto. Vedrai che anche tu sarai capace. Alla scuola se vorrai, anche tu potrai farla in piedi, basta che miri diritto e lasci pulito.»

Sono troppo veloci questi bambini; io il discorso dei fiori e delle api non ce l'ho ancora pronto ...

mercoledì 4 luglio 2007

Ritorno

Questa sera, quando sono sceso dal treno, ho avuto una bellissima sorpresa: ad attendermi c'era Elena, Gabriele e Riccardo.

Gabriele era proprio felice. Guardava a bocca aperta il grande treno che ha riportato il suo papà a casa, e poi mi ha salutato affettuosamente.

Siamo tornati a casa tutti e quattro insieme, assaporando l'odore dei tigli e della pioggia appena scesa.

lunedì 2 luglio 2007

Di corsa

Gabriele va sempre di corsa, raramente cammina. Dal suo punto di vista, tutto ciò che è vita, piacere, gioia, deve essere raggiunto presto. E consumato con l'avidità dei suoi 3 anni e mezzo.

Venerdì scorso ha terminato il suo primo anno scolastico, di scuola Materna. All'uscita è corso incontro alla sua mamma che lo attendeva a braccia aperte, per portarlo al parco giochi fuori dal plesso scolastico, a concludere degnamente la settimana.

Oggi ha cominciato la scuola estiva. Già sapeva che avrebbe conosciuto nuovi bambini e nuove maestre, ma anziché inibirlo, questo fatto lo eccitava ancora di più. Arrivato nel luogo nuovo, la mamma non è riuscita a trattenerlo, e ancora prima del termine delle registrazioni di ingresso, era già corso verso un gruppo di bambini che giocavano con dei palloni.

Mi piace pensare a Gabriele che va di corsa, che va incontro alla vita.

domenica 1 luglio 2007

Domenica

Rimango infastidito dalle pubblicità di una certa banca, che pubblicizza che le sue persone ci sono per una chiacchierata anche di Domenica. Sono triste ogni volta che un ipermercato pubblicizza le aperture domenicali. Perché costringere inutilmente la gente a lavorare di Domenica?

Ci sono delle persone che di Domenica devono lavorare. Ma dove è possibile, evitiamolo. La Domenica è fatta per non pensare al lavoro, per stare insieme alle persone care.

Se tutti alla Domenica ce ne andassimo ai centri commerciali aperti, se parlassimo con i nostri banchieri, li costringeremmo a lavorare di Domenica per sempre. Ma se nessuno andasse ai centri commerciali di Domenica, non avrebbero ragione di aprire. Anche le banche.

Io mi impegno a non coinvolgere per lavoro nessuno la Domenica, starò a godermi i mei bambini, la mia casa, le persone care. O mi dedico ai miei hobbies.

Le mie Domeniche sono per fare altro. Fate lo stesso anche voi.