sabato 31 maggio 2008

Estate, bimbi e insegnanti

Tra poco le scuole finiranno e molte famiglie come la mia dovranno affrontare il problema di come gestire i bambini in questo (lungo) periodo. Io e Elena, pendolari lontani da casa, ogni anno dobbiamo affidarci a soluzioni "artigianali", non potendo godere di 2 mesi di ferie.

Perché non è possibile organizzare a livello anche nazionale un servizio, anziché dover battagliare ogni anno con assessori comunali spesso insensibili alle necessità delle famiglie odierne?

So che con questo post posso non trovare d'accordo qualche conoscente, ma io una soluzione ce l'avrei: abbiamo già insegnanti, strutture, personale non docente. Perché non è possibile organizzare nel periodo estivo un servizio gestito dallo stato con personale dello stato, soprattutto per i bambini almeno fino alle scuole superiori? Di sicuro in Svizzera e Germania le scuole hanno tempi differenti dai nostri. Mi si obietterà che anche gli insegnanti hanno stipendi diversi dai nostri insegnanti, io non lo so (forse anche il mio stipendio è diverso da un analogo tedesco o svizzero), ma sarei d'accordo nell'aumentare gli stipendi agli insegnanti a fronte di maggior continuità di servizio piuttosto che ai nostri parlamentari.

Un tempo c'era di certo qualche motivo se la scuola si fermava tre mesi, forse quando l'Italia era più agricola, in cui anche i bambini andavano ad aiutare i genitori nel lavoro dei campi. Adesso non è più così, le famiglie hanno spesso entrambi i genitori lavoratori per necessità, i nonni non sempre disponibili (e poi non sarebbe giusto). L'Italia è cambiata, perché la scuola no?

martedì 27 maggio 2008

Campania

L'Italia è vergognosamente diventato un paese (con la "P" minuscola) in cui si inquina per legge, in cui la gente è costretta a morire di veleni senza che possa decidere del proprio futuro.

I fatti che capitano a Chiaiano sono evidenza di prepotenza inutile e gratuita, di un Governo debole con i forti e forte con i deboli.

Andassero a fare la discarica, o meglio, un bell'inceneritore non inquinante a impatto zero, dalle parti di Arcore.

Sono proprio schifato. Vergogna.

lunedì 26 maggio 2008

Il nucleare dei prepotenti

Il paventato ritorno al nucleare è la prova di forza di un governo arrogante, il quale volutamente ignora la volontà degli italiani espressa ormai più di venti anni fa, che hanno detto no all'energia prodotta dall'atomo.

Trovo ignobile che un governo ignori che, per il bene della popolazione che dovrebbe rappresentare, sia possibile avere delle alternative basate sul sole e i suoi derivati (idroelettrico ed eolico), che hanno il grande vantaggio di essere innocue.

Il modello energetico che in Italia si vuole mantenere è basato sulla produzione in grande centrali e una distribuzione capillare, questo a vantaggio degli attuali (grandi) produttori che manterrebbero il monopolio e il potere.

Un modello alternativo è possibile, basato sulla produzione energetica da parte di enti piccoli e piccolissimi, case e condomini e infine enti privati. Basato su energie pulite e alternative, per un mondo sostenibile.

Un vero contraddittorio pubblico con esperti che spieghino come stanno le cose non riesco a vederlo in televisione, si invita Chicco Testa o si intervista Paolo Scaroni con giornalisti ossequiosi (o peggio ignoranti). Non è il modo di fare informazione.

Finché in Italia ci sarà chi la governa, pensando all'interesse di pochi a svantaggio dei molti, non ci sarà alcun futuro.

giovedì 8 maggio 2008

La fine di una era

Tutti hanno notato che il prezzo del petrolio aumenta, ma pochi sanno quale sia il vero motivo: non c'è più abbastanza petrolio per soddisfare la richiesta. Il petrolio si sta esaurendo, se ne estrarrà sempre meno con gli anni.

In giro sulla rete si vedono dei commenti positivi al fatto che il prezzo della benzina e del gasolio aumenti, e alla contrazione del mercato dell'auto. Purtroppo non tutti si rendono conto che il nostro (comodo) vivere è dato al 99% dal petrolio, e mi piacerebbe vedere quanti sarebbero entusiasti di tornare a vivere come nel medioevo.

Perché, diciamocelo chiaramente, o i nostri scienziati tireranno fuori presto una soluzione al problema energetico (un bel coniglio dal cilindro!), oppure siamo condannati a tornare nel medioevo. Ad oggi non c'è una reale alternativa al petrolio. Penso che tutta l'umanità, i suoi governi, dovrebbe favorire la ricerca della soluzione, riunendosi in uno sforzo comune, ed evitando sprechi inutili.

Purtroppo il periodo di transizione che separa l'uomo di oggi dal prossimo medioevo sarò forse il più nero dell'umanità. Mi aspetto violenze, saccheggi, sopraffazioni, guerre; come sempre accade quando ci si deve spartire una risorsa non sufficiente per tutti.

Che dite, sono pessimista? Ma quali argomenti avrei per non esserlo?

domenica 4 maggio 2008

La legge del più forte

Capita sovente che i discorsi che facciamo in famiglia vengano interrotti da Gabriele, il quale irrompe con tutta la sua forza verbale possibile per imporre le sue parole e il suo discorso ad un altro corrente.

Non sono ancora riuscito a insegnargli che non è un comportamento corretto, ma non sono preoccupato né arrabbiato, perché è un bambino, e accetto che si comporti così. In un altro senso, è bello che sia così, naturale, genuino, primitivo e istintivo, senza malizia.

Sono invece preoccupato e arrabbiato che lo faccia uno come Sgarbi ad una trasmissione televisiva (Anno Zero di Santoro). Con una Giustizia dai tempi biblici per mancanza di risorse e per le troppe leggi (non certo per colpa della Giustizia), con la mancanza della certezza della pena, con i reati che vanno in prescrizione, stiamo tornando indietro: sembra avere ragione chi è più forte, chi si impone con arroganza.

Dobbiamo tutti fare in modo che non sia mai così.

venerdì 2 maggio 2008

L'alcol e la libertà

Ho già espresso in precedenza la mia opinione sull'alcol. C'è discussione nel merito, ma per me rimane sostanza tossica, come tutte quelle che privano della libertà: agendo sulle cellule nervose altera i meccanismi della percezione, e priva della libertà di pensiero e di giudizio. Non si è più sé stessi quando si beve, e questo è sufficiente per me.

Pochi giorni fa l'Istat ha pubblicato una statistica sull'uso e l'abuso di alcol. Il dato per me allarmante è relativo all'incremento del consumo di alcol tra i bambini/ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Ma perché? Penso che l'alcol riempia dei vuoti, delle mancanze di qualcuno. Penso che a quella età ci siano troppi bambini lasciati soli con i loro perché e le loro paure, non riescono a dialogare con l'adulto (per colpa dell'adulto), prendono acriticamente i modelli che la società ci propina ("a bere ci si diverte", v. tutti gli spot per esempio), senza il commento critico del genitore, e condividono il modello con i coetanei. Penso che a quell'età si cerca di crescere in fretta perché si ha l'esigenza di manifestare esteriormente quella sicurezza che manca interiormente.

Per quanto mi sforzi, non riesco a ricordare bene come fossi a quella età e che cosa pensassi. Spero solo di essere presente per i miei bimbi, soprattutto quando sarà necessario. Questa sera li ho abbracciati più forte del solito.