giovedì 15 aprile 2010

Lo cose difficili sono quelle che non si conoscono

Spesso ho riflettuto su questa frase, che è mia da sempre, e la trovo sempre attuale parlando con Gabriele (e Riccardo, sebbene sia molto piccolo ancora). Gabriele è alle prime prese con la scuola, incontra sempre delle scuse per dire che una cosa non la sa fare, che è difficile.

Ma quante volte una cosa che ci sembrava difficile, dopo averla studiata e capita, ci è sembrata facile e anche banale?

Nessuna cosa è veramente difficile se la si conosce e la si comprendere. Conoscere è la base per superare sé stessi, per progredire. Conoscere è vivere.

4 commenti:

giovanna ha detto...

Che post carino e ricco di spunti di riflessione, PapàV.
Nel caso di Gabriele e dei ragazzi che crescono, conoscere è anche faticoso, proprio perché è crescere, è vivere... e
crescere è faticoso (così come vivere!)
Bisogna spiegare ai ragazzi anche questo aspetto: la "fatica". Nel senso di impegno naturalmente...
ciao Papà, ciao Gabri e Riccardo!
g

Papà Volontario ha detto...

Hai perfettamente ragione: tutte le cose devono essere guadagnate con l'impegno, ed è importante che venga capito soprattutto dalle nuove generazioni, a cui spesso è dato "tutto&subito".

frank ha detto...

già, difficile o faticoso? e anche noi, chissà a che età abbiamo cominciato a non aver più paura di affrontare cose difficili o faticose?

Papà Volontario ha detto...

mi sto chiedendo a che età ho cominciato a non avere più paura del'ignoto: io 'sta paura ce l'ho ancora.