mercoledì 16 settembre 2009

Una fattoria per il futuro

L'era del post-petrolio è già iniziata e nessuno dei media tradizionali in Italia se n'è accorto. Per fortuna esistono Internet, coraggiose televisioni e capaci documentaristi. Segnalo l'interessante documentario in 6 parti, sottotitolato in italiano, di cui qui riporto la prima (il resto si recupera su youtube): "Una fattoria per il futuro".

Per chi non ha tanto tempo per vederlo, lo riassumo brevemente. Una documentarista si sta preparando all'era del post-petrolio riorganizzando la fattoria di famiglia e si chiede che cosa sia possibile fare per sfamare la popolazione mondiale, considerando che attualmente si bruciano circa 20 calorie di petrolio per creare 1 caloria alimentare. Indaga sulle soluzioni che altri possono avere già cercato, e si imbatte in sperimentatori (sia ortolani che agricoltori) che riescono a fare rendere produttivo il terreno senza alcun apporto di fertilizzanti e concimi. Una attenta progettazione del terreno, definendo quali specie vegetali e animali immettervi, assecondando soprattutto le volontà della stessa natura, portano a risultati sorprendenti: al massimo del rendimento si ottiene cibo sufficiente per 10 persone ogni mezzo ettaro di terreno. L'impegno necessario a mantenere un tale sistema viene stimato in una media di 50 giorni all'anno, di cui 10 di manutenzione vera e propria, e il resto da dedicare al raccolto. Dovremo però cambiare la nostra alimentazione, che dovrà necessariamente fare a meno di tanta carne e accettare sostituti (es: per i carboidrati, lasciare il grano e passare a castagne e nocciole).

Sebbene il tutto sia incoraggiante, la strada da percorrere per noi è ancora tanta, e la prima cosa da fare è trasmettere la consapevolezza che non c'è via di uscita: o si fa così o si fa così.

Buona visione.


4 commenti:

frank ha detto...

e soprattutto mangiare prodotti di stagione

Papà Volontario ha detto...

esatto. e fare tante conserve per l'inverno, quando i prodotti non ci sono.

frank ha detto...

ih, scusa, ma le conserve mi ricordano un post di alessandro bonino di qualche giorno fa :)

http://eiochemipensavo.diludovico.it/2009/09/15/conserva/

Papà Volontario ha detto...

simpatico il post!