sabato 27 ottobre 2007

Niente scuse


Per non andare in bicicletta, si possono anteporre delle motivazioni molto variegate, ma la maggior parte di esse sono solo delle scuse. Io ne ho raccolte un po' qua e là, anche commentando la mia passione con i colleghi: le presento qui, con le relative controargomentazioni.

  • È da tanto tempo (da quanto ero piccolo) che non vado in bici... Questa è un'ottima ragione per ricominciare! Il nostro corpo è fatto per muoversi, per cui muoviamolo! All'inizio bisogna prendersela comoda, e fare qualche giretto di prova per riabituarsi, in seguito ci si abitua e sarà come camminare.
  • La mia bicicletta è brutta e sporca. Non si ha bisogno di una bicicletta di alta gamma per andare al lavoro ogni giorno: prenderà acqua e sporcizia. Basta una bella pulita e si può iniziare a pedalare.
  • Non mi piace il traffico. La strada non porterà più rabbia, ma vera gioia: quando si vede che si sorpassano gli autisti stressati dal traffico, poi non si vorrà più usare l'auto in città.
  • Bucherò di sicuro la gomma. Oggigiorno non più. La tecnologia dei copertoni ha fatto tanta strada, e i migliori copertoni oggi sono praticamente esenti da forature.
  • Non ho la bicicletta. Acquista una bici di seconda mano, funzionale e poco costosa, tanto per iniziare.
  • Devo presentarmi in completo (giacca e cravatta). Sono in commercio delle borse che consentono di portare il completo senza stropicciarlo troppo. Alcune persone, concordemente con i propri responsabili, hanno a disposizione un piccolo armadietto in cui ripongono il proprio completo e qualche camicia. Occorre tenacia e un po' di organizzazione, ma si può fare.
  • Io puzzo se non riesco a farmi una doccia. Datti una passata veloce con un asciugamano bagnato, e porta con te i prodotti da toeletta che normalmente usi, tornerai fresco come una rosa. Se proprio non si riesce a farne a meno, ci potrebbe essere qualche fitness-club vicino che mette le proprie docce a disposizione ad una frazione del suo abbonamento. Comunque il sudore non puzza.
  • Abito troppo lontano. Prendi in considerazione la possibilità di arrivare con un altro mezzo in prossimità del lavoro (treno, auto, ...) e quindi di prendere la bicicletta per fare l'ultimo tratto di strada. Può essere anche che la strada sia più breve per l'automobile che non per la bicicletta, ma poi magari si va in palestra, attività evitabile se ci si allena in bicicletta.
  • I gas di scarico mi uccideranno. Le ricerche hanno dimostrato che gli autisti sono sottoposti ad un livello di inquinamento più elevato che non i ciclisti.
  • Ma che cosa faccio quando piove o fa freddo? I ciclisti veri dicono che non esiste il brutto tempo, ma solo il modo sbagliato di vestirsi. Si può pedalare anche con la pioggia e il freddo senza ammalarsi o bagnarsi (eccessivamente), basta indossare vestiti traspiranti e idro-repellenti, e non rimanere bagnati una volta giunti a destinazione.
  • Non c'è posto per parcheggiare la bicicletta. È molto difficile che non si trovi posto. In Milano e Torino è possibile parcheggiare la bici nei cortili, e comunque può essere il caso di parlarne con il responsabile dello stabile: d'altronde solitamente sono previsti degli spazi per le automobili, perché non per le biciclette?
  • Ma è troppo pericoloso andare in giro per la città, con tutto il traffico. Andare in bicicletta non è più pericoloso rispetto ad andare a piedi o in automobile. Più o meno i rischi sono gli stessi. Certo che se esistessero più piste ciclabili, i rischi sarebbero tendenti allo zero. Inoltre con la bicicletta si possono scegliere itinerari in cui il traffico automobilistico è inferiore se non nullo rispetto a grandi arterie.
  • Ma tu sei pazzo. Se nessuno inizia, non si cambierà mai. Io mi impegno, e voi?
Come potete vedere sopra in foto, a Copenhagen è normale usare la bicicletta anche per fare la spesa appena usciti dall'ufficio. Ah, Copenhagen ...

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